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Open-data, la nuova frontiera per la gestione del rischio di credito

27 Giugno 2021

Open-data for finance, un nuovo termine per indicare la possibilità di accedere in modo automatico ed estemporaneo a dettagliate informazioni a carattere finanziario e non appartenenti ad altre organizzazioni consenzienti nell’ambito di standard di interoperabilità e di sicurezza implementati all’interno di un c un ecosistema digitale sviluppato ad hoc e governato da Istituzioni ufficiali preposte al controllo .

Si stima che un ecosistema open-data possa apportare benefici economici verso la fine del decennio dell’ordine del 1,5% del PIL sia nell’Unione Europea e negli USA poiché interessa una ampia gamma di utenti dalla microimprese fino alle medio grandi, consumatori, istituzioni finanziarie, ecc. .

Un esempio di un ecosistema open-data abbastanza conosciuto in Italia ma ancora scarsamente diffuso è il PSD2 un ecosistema che consente lo scambio di informazioni sull’andamento dei conti correnti, ma si stanno facendo strada altre possibili applicazioni quali la gestione integrata della tesoreria effettiva dell’impresa con i sistemi di predittività del cash flow.

Altra area di applicazione oggetto di un certo interesse in questi mesi, almeno nelle intenzioni, è lo “scandaglio” dell’andamento degli ordini e delle fatture attive nei sistemi ERP delle imprese da parte di FINTECH specializzate per migliorare la propria capacità di valutare il credit score della PMI richiedente un finanziamento.

Come è facile intuire le maggiori difficoltà derivano innanzitutto dalla mancanza di standard e di regolamentazioni per il problema della privacy, della proprietà del dato e delle limitazione del GDPR.

Con oltre 300 ERP diversi installati nel solo mercato italiano, catturare delle informazioni di “prima mano” nei sistemi di fatturazione delle imprese è un’impresa titanica per la variabilità delle strutture dei dati che presuppone la disponibilità di piattaforme realizzate espressamente per facilitare lo scambio di dati – tipo un Universal Data Bus – e di accordi bilaterali molto potenti per la protezione dei dati concessi e per l’impedimento di intrusioni indesiderate tramite i canali di scambio dei dati.

Molto significativa ai fini della regolamentazione del settore è l’iniziativa governativa Open Banking in Gran Bretagna, sorta nel 2018 per fornire una infrastruttura che favorisse la concorrenza e l’innovazione nei servizi finanziari e come tale opera sotto il controllo della Agenzia per la Concorrenza.

Open Banking gestisce un ecosistema ad hoc fornendo standard di interoperabilità e una supervisione delle imprese che intendono utilizzare tali standard garantendone la rispondenza ai requisiti di ammissione ed agli standard di sicurezza dell’ecosistema.

Dopo la costituzione di questo organismo sono sorte moltissime startup che usano i dati disponibili nell’open-banking per creare, in modo relativamente semplice, servizi gratuiti per richieste di mutui o servizi che suggeriscono la possibilità di un rifinanziamento a tassi inferiori, che prima venivano erogati a pagamento.

Anche in Italia si sta diffondendo un movimento, per ora ai primordi, per la creazione di un ecosistema open-data su iniziativa dei grandi gruppi di information providers esistenti nel mercato per il momento in concorrenza tra di loro.

Molto probabilmente vedremo una confluenza degli stessi nell’Open Banking, come standard de facto, in attresa che la UE emetta una regolamentazione dell’intero sistema di scambio di dati tra imprese ed istituzini finanziarie.

Resta comunque evidente l’osservazione che la spinta alla digitalizzazione delle informazioni e dematerializzazione delle informazioni dovuta alla pandemia e smarworking sta provocando una rivoluzione nei paradigmi della valutazione del rischio di credito per le imprese cosi come per i consumatori privati.

Il risultato, maggiore efficienza nell’accesso al credito, riduzione dei costi, aumento della concorrenza, rapidità delle decisioni, trasparenza e tempestività.

La sfida resta sempre la stessa: per tutti il vantaggio sta nell’uso dell’innovazione, per pochissimi nell’innovazione stessa.

Archiviato in: Tecnologia

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$53.000.000.000.000 è l’incremento della ricchezza delle famiglie USA negli ultimi 10 anni.

Circa la metà del PIL italiano ogni anno.

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