
Ho la sensazione che vi sia un po’ di confusione nella percezione di cosa sia la AI e la cibernetica in generale.
Nella maggioranza dei casi la nuova tecnologia viene ignorata, al massimo relegata nel dominio del “non mi interessa, ho ben altre cose urgenti da risolvere”. In altri casi viene indicata come la classica innovazione che risolve quasi tutti i problemi dell’impresa, basta usarla “bene” ma cosa significhi è un segreto di pochi.
L’AI è una tecnologia fortemente innovativa che si è già affermata nel settore del trattamento dei dati (tanti o pochi che siano) come un “paradigm shift” (uno spostamento di paradigma), il che significa che, man mano che si diffonde progressivamente, cambierà drasticamente il modo di fare business, il concetto di produttività e, soprattutto, la competitività dell’impresa intesa come connubio virtuoso tra riduzione di costi e creazione di valore.
Se si aggiunge poi la branca dell’AI che si interessa della robotica, sia industriale che di supporto all’essere umano, ci si rende conto della vastità del campo di applicazione dell’AI e delle conseguenze sulla nostra vita personale ed aziendale.
Se qualcuno ha bisogno di un’orizzonte temporale per rendersi di quando questo avverrà, deve solo pensare alle aziende cibernetiche già esistenti (Google, Amazon, Facebook, ecc. ma anche IBM, MIcrosoft, Vodafone, Yoox, ecc.) ed a cosa significa pensare non solo di far loro concorrenza ma di evitare di usarle scegliendo alternative più tradizionali che già non ci sono più.
Esiste una situazione definita di “lock-in”, che in sano dialetto romano tradurrei “incastrare” la propria clientela, ed è quella alla quale tutte le aziende sognano finalmente di arrivare per dominare il proprio mercato anche se non proprio in regime di sano monopolio, ma come situazione di prima scelta dei propri prodotti e servizi.
La cibernetica svolge proprio questo ruolo; non è una tecnologia per automatizzare le fatture o l’apertura di un conto o l’emissione di un ordine ad un fornitore; serve per sapere se quel cliente mi pagherà la fattura, se quel cliente sarà una fonte di reddito per la banca, se quel fornitore assolverà i suoi compiti con la qualità e la tempestività e cosa pretendono tutti loro dalla mia impresa.
Se vi sembra poco, avete solo bisogno di cinque minuti di riflessione sulla situazione effettiva della vostra impresa e su come arrivare ad una situazione di lock-in con il vostro contesto attuale.
Poi conviene dare una guardata alla “mitragliatrice“, forse può aiutare anche subito a vincere la sfida della concorrenza.