
Gli scaffali dei libri sono pieni di testi che trattano della prossima rivoluzione industriale con gli automi robot che sostituiscono gli individui nei processi operativi dell’impresa.
Io credo che la situazione richieda un’analisi più approfondita che tenga conto dei settori di applicazione delle discipline della cibernetica ed analizzi gli impatti potenziali dei prodotti cibernetici sull’occupazione confrontati con l’incremento di competitività che ne consegue e, quindi, di espansione del business delle imprese che li usano.
Premettiamo innanzitutto che fin dal 1970 abbiamo cominciato a sviluppare ed impiegare le macchine cosiddette a controllo numerico che poi si sono sviluppate in complessissime attrezzature per la produzione industriale di manufatti di ogni genere.
Oggi il mondo della produzione di beni durevoli è invaso e dominato da sistemi di automazione dei processi di produzione in ogni settore di mercato.
Esistono dei canali televisivi che praticamente in tutto l’arco della giornata mostrano le meraviglie tecnologiche per la produzione di prodotti di ogni tipo dall’alimentari ai tessuti, alle automobili ecc.
Gli attuali livelli occupazionali nel mondo occidentale scontano già i tassi di sostituzione degli operai generati con le macchine automatiche e la sofisticazione di certe soluzioni lascia intravvedere che si sia arrivati a livelli di ottimizzazione difficilmente superabili e, quindi, senza ulteriori decurtazioni della forza lavoro almeno nel medio termine.
Il problema consiste nel fatto che la cibernetica e le sue discipline vengono presentate come strumenti “distruttivi” dell’esistente e quindi di ulteriori violenti impatti sugli attuali livelli occupazionali.
In realtà la cibernetica si occupa di eventi con esiti non prevedibili e quindi, per definizione, fuori dall’architettura dei linguaggi di programmazione più diffusi basati sui principi deterministici di von Neumann e delle successive strutture IPO.
Per fornire un esempio della differenza tra le due architetture tecnologiche bisogna tener presente che con quella tradizionale siamo stati in grado di sviluppare un pilota automatico degli aerei e di inviare un uomo sulla Luna ecc., mentre non siamo stati capaci di sviluppare la tecnologia della guida autonoma delle automobili a causa dei troppi elementi di variabilità per troppe situazioni non prevedibili.
La Waymo, divisione di Google per la guida dei veicoli, ha sviluppato 10 milioni di miglia di esperienza di guida autonoma delle auto e ha impiegato recentemente 10 veicoli a Miami per studiare anche come gli esseri umani guidano in mezzo agli uragani. Ciononostante non si considera ancora pronta per immettere questa tecnologia sul mercato, sono presenti ancora troppe alternative.
La cibernetica è arrivata per risolvere queste problematiche, create da eventi con esiti non prevedibili, mai automatizzate nel passato e gestite esclusivamente dagli esseri umani sulla base delle proprie capacità ed esperienze.
Ovviamente, proprio per questi motivi, i risultati ottenuti con l’impiego degli esseri umani sono stati estremamente variabili e non sempre con esiti soddisfacenti.
Si pensi alla guida delle automobili e agli incidenti stradali prodotti dal fattore umano in tutto il mondo. Nel 2017, in Italia ci sono stati 174.933 incidenti stradali con lesioni a persone, con circa 3.500 vittime e 246.750 feriti mentre negli USA sono oltre 40.000 le vittime all’anno con oltre 2,5 milioni di feriti ed i costi solo in termini di assistenza sanitaria sono semplicemente stratosferici.
Si pensa che con la guida autonoma dei veicoli si sarà in grado di ridurre questi incidenti di almeno il 60% con vantaggi semplicemente incommensurabili in costi umani e sanitari.
Delle 182 applicazioni indicate da Eric SIEGEL nel suo libro Predictive Analitics non ce n’è una sola che ha sostituito personale addetto alla soluzione delle suddette problematiche: si è trattato sempre di un empowering delle strutture esistenti con la diffusione dell’eccellenza distillata dall’analisi dei comportamenti degli individui in situazioni analoghe negli anni passati, aggiornate con il principio del miglioramento continuo con gli eventi attuali.
In realtà la cibernetica non sostituisce nessuna persona perché opera su masse di dati talmente enormi e/o su compiti talmente complessi che hanno sempre esulato dalle capacità operative degli esseri umani e, quando presenta soluzioni effettive a queste problematiche, non fa altro che potenziare gli individui coinvolti in modi inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Sempre per fare esempi facilmente comprensibili immagino che il lettore ricordi la famosa scena di Alien II quando la protagonista, impersonata dall’attrice Segourney Weaver, indossa un esoscheletro di acciaio gestibile con i suoi arti per acquisire una forza sovrumana per combattere e vincere finalmente il terribile mostro alieno.
La cibernetica è il nostro esoscheletro informativo per fornire agli utenti capacità decisionali notevolmente superiori alle loro possibilità effettive con una combinazione di pratiche di eccellenza e delle relative informazioni adeguate alle esigenze di ogni singolo caso.
Empowering, not replacing people
L’azienda ottiene risultati più efficaci sempre, ovunque e con il personale già disponibile nei vari reparti.
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