
Si parla spesso di digital lending negli ambienti delle Istituzioni Finanziarie. Con questo termine si intende (più o meno) un sistema in grado di eseguire autonomamente, possibilmente in termini di ore, una valutazione corretta ed onnicomprensiva dei fattori di rischio del richiedente il finanziamento e di proporre ai decision-makers una scelta molto ben documentata per guidarli nell’approvazione o meno della richiesta.
Se si applicano i dettami della cibernetica, in particolare la capacità di gestione autonoma degli eventi non prevedibili, si dispone di una piattaforma cibernetica – da me denominata CyberLending – con la quale realizzare una procedura di eccellenza per l’erogazione del credito, che comprende
- la valutazione automatizzata dello spettro del rischio (fattori e valenze critiche), onnicomprensiva e personalizzata accuratamente per ogni richiedente e che
- prosegue la sua efficacia fino al termine dell’affidamento con l’uso costante di tecniche cibernetiche di predittività probabilistica e di gestione pro-attiva dei segnali di allarme.
Si otterrà pertanto un’evoluzione delle procedure della Banca tale che, da Aosta a Trapani, i comportamenti dei singoli individui che partecipano al processo di gestione del credito siano, non solo uniformi in condizioni analoghe, ma operino costantemente sui livelli massimi di qualità ed efficacia del servizio .
La natura del lending (prestare denaro)
La Banca in sostanza basa la sua profittabilità sullo spread, cioè la differenza tra quanto pago il denaro dei miei clienti che depositano contro quanto faccio pagare il denaro ai clienti ai quali lo presto. È chiaro che il sistema bancario non è così semplice e, in realtà, si è sviluppato con i secoli in una complessissima struttura organizzativa e con una molteplicità di servizi.
Resta in ogni caso il peccato originale, il guadagno si concretizza solo se sono in grado di vincere tre scommesse collegate:
- che riesco a spuntare per ogni transazione lo spread più elevato possibile;
- che riesco a valutare correttamente la capacità di rimborso del richiedente, cioè se sarà in grado di ripagare capitale ed interessi per tutto il periodo di lending ;
- che riesco ad intercettare i segnali di pericolo di un probabile default con sufficiente anticipo e a prendere misure necessarie per perdere il meno possibile.
Se anche una delle ultime due scommesse non è vinta o, addirittura, se tutte e due sono perse, la Banca subisce delle perdite che possono essere anche considerevoli e la moria di banche in Italia negli ultimi anni è una dimostrazione della perdita sistematica di entrambi le scommesse in moltissimi casi.
Non contenti di queste tre scommesse, qualcuno ha inventato un’altra scommessa (derivati) che suona più o meno cosi: scommettiamo che hai sbagliato le valutazioni e che quel prestito non verrà onorato?
Solo per la cronaca, nel recente fallimento di Thomas & Cook per oltre 700 milioni di sterline, 22.000 impiegati senza lavoro, 500.000 viaggiatori nel mondo da riportare in UK, una società finanziaria ha guadagnato oltre 400 milioni di sterline perché aveva scommesso che effettivamente entro un giorno prefissato Thomas Cook sarebbe fallito.
Linee guida per una piattaforma di CyberLending
Una piattaforma di CyberLending ha come obiettivo assicurare all’Istituto Finanziario di vincere le tre scommesse del lending nella maggior parte dei casi di concessione di finanziamenti e cioè di
- spuntare il massimo dello spread, tenendo presente le direttive dell’Impresa, le condizioni dell’economia e della concorrenza, e di
- garantirsi che il richiedente sia in grado di mantenere inalterata la capacità di rimborso identificata al momento della concessione del credito per tutto il periodo interessato.
Come è facile dedurre dalle considerazioni precedenti, il problema è semplicemente immenso e solo immaginare la complessità di un Istituto Finanziario, anche per quanto si possa percepire dall’esterno, fornisce una sensazione delle enormi difficoltà che si frappongono ad ogni tentativo di soluzione.
Ma è proprio questa complessità e le crescenti dimensioni delle Istituzioni Finanziarie classiche che producono le difficoltà in atto in un periodo di tassi molto bassi, che impattano drasticamente una soluzione profittevole alla scommessa #1.
Solo un paradigma ad approccio cibernetico è in grado di risolvere questi problemi, anche se questa affermazione di questi temi sembra semplicemente la follia di un visionario.
Ma l’evoluzione del mondo non conosce ostacoli, se non il tempo.
Usando la cibernetica, Elon Musk e la sua Tesla, pur con tutte le sue difficoltà, ha provocato un cambio di paradigma nel mondo delle automobili che non era riuscito alla Toyota con le sue vetture “elettriche” solo di nome ed ha obbligato addirittura Porsche, Ferrari, ecc. a tentare di costruire potentissime auto solo elettriche, avventurandosi in un mondo nel quale non hanno esperienza e non più quella supremazia di cui godevano nei motori termici.
Per tornare al nostro CyberLending, senza voler suggerire soluzioni agli esperti certamente più qualificati di me, un orientamento possibile consiste nella valutazione degli enormi vantaggi che può offrire una soluzione cibernetica lungo tutta la catena del valore del Financial Risk Management, con Cyber Engines per agire come supporto alla personalizzazione dei comportamenti di eccellenza nell’ambiente euristico degli eventi senza esiti predefiniti, a partire dai criteri di assessment del rischio fino alle pratiche più complesse della successiva mitigation.
In realtà, questo nuovo paradigma del credito lascia intravvedere il superamento dei criteri di lending attuali – costosi, frammentari, sempre in ritardo – verso un altro paradigma cibernetico del continuous lending, che costituisce ancora un’altra dimensione della competitività e della profittabilità.
Vedremo nei prossimi anni l’evoluzione del sistema del credito muoversi in ogni direzione, anche quelle più insospettate ed impensabili ed il completamento della digitalizzazione cibernetica dei processi di Financial Risk Management avrà delle conseguenze sistemiche di grande effetto anche distruttivo per lo spostamento del paradigma della profittabilità e della competitività.